L'Argentina cerca di "scoraggiare i viaggi all'estero" e rinforzare la sicurezza nei confini
Ministri e funzionari del Ministero dell'Interno, della Salute, Trasporti e Sicurezza hanno partecipato lunedì ad una videoconferenza con dieci governatori per esaminare gli ingressi e le uscite delle persone dal territorio argentino ed il potenziale rinforzo del controllo della circolazione nei posti non autorizzati dalla Direzione Nazionale per le Migrazioni.
È stata analizzata la possibilità di stabilire un controllo più severo dei confini per evitare il transito non autorizzato, con un rinforzo delle dotazioni delle forze di sicurezza e con speciale attenzione alla situazione epidemiologica nei confini con il Brasile, Paraguay e Bolivia.
Sebbene il 70 per cento degli argentini che ritornano al paese vivano nella capitale argentina e nella provincia di Buenos Aires, è stata esaminata la funzionalità dei "corridoi sicuri" per il rientro nel paese. È stato rilevato il bisogno che le circoscrizioni controllino l'osservanza della quarantena obbligatoria di quelle persone. È stato valorizzato l'apporto che le diverse organizzazioni non governative internazionali specializzate sul tema possono fare ed è stato ricordato che anche se i risultati del test sierologico Covid-19 sono negativi, l'unico modo sicuro al cento per cento continua ad essere l'osservanza dell'isolamento di sette giorni.
Inoltre, è stato considerato prioritario dichiarare essenziale il personale delle diverse aree che svolge mansioni relative al controllo di confini per sveltire la sua vaccinazione contro il coronavirus.
Il governo ha lanciato nuovi servizi digitali per la gestione della pandemia di Covid-19
Il governo ha presentato nuovi servizi digitali per la gestione della pandemia di Covid-19 nel paese: la piattaforma Cuidar Escuelas, per il registro dei casi sospetti e confermati di coronavirus in stabilimenti educativi; la tessera digitale di vaccinazione ed il registro affinché il personale che lavora in istituzioni educative possa manifestare la sua volontà di essere vaccinato.
Dallo scorso venerdì è stato autorizzato il caricamento di dati per undici province: Chaco, Córdoba, Jujuy, La Pampa, Mendoza, Misiones, Salta, San Juan, Santa Cruz, Tierra del Fuego e Tucumán. Fin da lunedì, è iniziato il suddetto processo nelle province di Buenos Aires, Chubut, Corrientes, Río Negro, San Luis, Santa Fe e Santiago del Estero.
Sono arrivate in Argentina altre 500.000 dosi del vaccino russo Sputnik V
È arrivato nel nostro paese l'ottavo volo di Aerolíneas Argentinas proveniente da Mosca con un carico di 500.000 dosi del vaccino russo Sputnik V.
Secondo il Monitor pubblico di vaccinazione, il registro online del Ministero della Salute che mostra in tempo reale l'operazione di immunizzazione in tutto il territorio argentino, fino a lunedì erano stati somministrati 3.142.444 vaccini: 2.535.054 persone hanno ricevuto la prima dosi e 607.390 le due dosi.
La compagnia di bandiera ha cominciato a volare su Mosca alla fine dello scorso mese di dicembre e nei primi due voli, ha portato al paese 600.000 dosi del vaccino Sputnik V. Nel terzo volo, ne ha portate 220.000, nel quarto 400.000, nel quinto 517.000, nel sesto 732.000 e nel settimo 330.000.
In totale, sono state portate nel nostro paese 2.799.000 dosi del vaccino russo contro il coronavirus.
Inoltre, è stato effettuato un volo a Pechino, Repubblica Popolare della Cina, da dove sono arrivate 908.000 dosi del vaccino prodotto da Sinopharm, per cui, finora, il numero di vaccini arrivati nel paese nei voli di Aerolíneas Argentinas sale a 3.707.000.
Un kit di produzione nazionale consente di effettuare test più rapidi ed economici
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista PLOS ONE, ricercatori dell'Università di Buenos Aires (UBA) e del Consiglio Nazionale di Ricerche Scientifiche e Tecniche (Conicet) hanno elaborato un kit di agevole uso che consente di ridurre il tempo in cui si ottiene il risultato del test molecolare, PCR, esame di riferimento per la diagnosi del coronavirus, oltre a rendere il processo più economico.
Il kit sviluppato, che si commercializza sotto il nome "FlashPrep® ARN SARS-CoV-2 Highway" ed ha già ricevuto, nello scorso mese di dicembre, l'autorizzazione dell'Anmat, l'Amministrazione Nazionale dei farmaci, degli alimenti e delle tecnologie mediche, "potrebbe anche essere utilizzato quale primo passo di altri kits che utilizzano un'altra tecnologia, l'amplificazione isotermica".
I vantaggi del FlashPrep sono parecchi: rende più semplice il processo manuale; d'altro canto richiede molto meno tempo dato che un solo operatore sanitario potrebbe analizzare 94 campioni in 60 minuti, quando la stessa quantità, con le tecniche classiche, richiederebbe 5 o 6 ore.