Estela de Carlotto è una delle figure rilevanti della storia contemporanea argentina, per il suo attivismo nel campo dei diritti umani, quale presidente dell’Associazione Nonne di Plaza de Mayo.
Podcast: Bajar
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Alla fine del 1977, durante l’ultimo regime militare (1976-1983), una delle sue figlie, Laura Estela Carlotto, che era incinta, fu sequestrata e fatta “desaparecer”.
La sparizione, forma predominante attraverso la quale venne esercitata la repressione politica, colpì 30.000 persone di tutte le età e condizione sociale che furono sottomesse alla privazione della propria libertà e alla tortura, e tra loro centinaia di bambini sequestrati con i propri genitori o nati nei centri clandestini di detenzione dove vennero condotte le giovani in stato interessante.
Grazie alla testimonianza dei sopravvissuti ai campi di concentramento poté ricostruire che sua figlia aveva partorito un maschio , che suo nipote era stato appropriato e la sua identità cambiata. Lo cercò durante quasi 36 anni. Il 5 agosto 2014, dopo un accertamento del DNA fatto volontariamente dall’interessato.
Ignacio Guido Montoya Carlotto fu identificato e diventò il numero 114 nella lista di nipoti recuperati. Finora, il suo lavoro ininterrotto fece si che 122 bambini recuperassero la loro identità (oggi sono adulti fra i 36 ed i 42 anni)