Il presidente dell'Argentina, Alberto Fernandez, ha sostenuto un incontro virtuale con i familiari degli argentini sequestrati dal movimento palestinese Hamas, a seguito dell'attacco del 7 ottobre. Nel corso dell'incontro, Fernandez ha riportato il dialogo avuto "il giorno stesso dell'attacco", con il presidente israeliano Isaac Herzog e informato i familiari di quanto il governo sta facendo per cercare di riportare in libertà le persone sequestrate. Un compito "molto complesso", ha riconosciuto Fernandez ricordando che i 16 connazionali di cui non si ha notizia sono ostaggio di "terroristi" con cui non si ha nessun dialogo. Nella "Striscia di Gaza l'Argentina non ha nessun contatto, non abbiamo nessuna rappresentanza diplomatica", ha insistito.
La priorità "assoluta" per il paese è quella di "trovare una soluzione per riportarli sani e salvi a casa", cercando un modo per raggiungerli: "Stiamo lavorando a fondo con l'intelligence israeliana". Quanto alla condanna dell'attacco, per il governo argentino "non esistono margini di dubbio". "È inammissibile, imperdonabile, inqualificabile che sia successo un fatto simile. L'unica cosa che facciamo è condannare l'atteggiamento che ha avuto questo gruppo terroristico. Non si può tollerare quanto accaduto, permettere la morte, la privazione della libertà e la scomparsa, anche momentanea delle persone", ha detto.