L'aereo che trasportava il presidente e il suo staff è atterrato in Belgio alle 10.12 ora locale (5.12 ora argentina), dopo uno scalo a Siviglia. Fernández è stato ricevuto dagli ambasciatori argentini presso l'Unione Europea, Atilio Berardi Hueda, e in Belgio, Juan Carlos Valle Raleigh.
L'incontro tra i leader europei e latinoamericani, che si terrà oggi e domani, avrà come obiettivo la firma di un memorandum d'intesa sulle questioni energetiche, sullo sfondo della controversia sul ritardo dell'accordo tra il blocco europeo e il Mercosur. L’evento, che si tiene dopo ben otto anni dall’ultimo incontro, sarà co-presieduto dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e dal primo ministro di St. Vincent e Grenadine, Ralph Gonsalves, nel suo ruolo di presidente pro tempore della Celac. Partecipa il presidente dell'Argentina Alberto Fernandez e tra gli altri, i presidenti di Cile, Gabriel Boric; Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva; Ecuador, Guillermo Lasso; Perù, Dina Boluarte, nonché il presidente di Cuba, Miguel Diaz-Canel Bermúdez. A nome del Messico, come quasi sempre in occasione dei vertici internazionali, parteciperà la ministra degli Esteri, Leitica Barcena. Tra gli invitati, anche il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro. Il vertice, è un'opportunità per rafforzare ulteriormente il partenariato Ue-Celac, e discutere di come sfruttare l'enorme potenziale e le opportunità offerte dalla doppia transizione verde e digitale. Tra i tanti temi sul tavolo c’è l’accordo di libero scambio tra Ue e Mercosur, l'area di integrazione commerciale cui partecipano Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. Un accordo siglato a metà 2019, ma che deve ancora superare le obiezioni di alcuni Paesi europei, primo fra tutti la Francia, prima di essere ratificato dai rispettivi parlamenti. In una recente dichiarazione, Lula, ha affermato che il Brasile e gli altri Paesi che compongono il Mercosur non accetteranno imposizioni da parte Ue per poter concludere l'accordo di libero scambio tra i due blocchi. "Vogliamo discutere un accordo, ma non vogliamo imporcelo. È un accordo tra partner strategici. E in nessun caso un partner strategico mette una spada sulla testa dell'altro per accettare un accordo. Sediamoci, risolviamo le nostre divergenze e vediamo cosa va bene per gli europei, per i latinoamericani, per il Mercosur, ha detto Lula.