La vicepresidenta dell'Argentina, Cristina Fernandez de Kirchner, ha ufficializzato la sua decisione di non candidarsi alle elezioni presidenziali in programma a ottobre. “Non ho intenzione di entrare nel gioco perverso che ci impongono con una facciata democratica affinché quegli stessi giudici, arroccati oggi in Tribunale, emettano una sentenza che mi squalifica”, in riferimento alla Corte Suprema di Giustizia della Nazione, affermando che se dovesse candidarsi, c'è la possibilità che i giudici di quella corte "le tolgano qualsiasi candidatura, lasciando il peronismo in una fragilità assoluta". Kirchner ha quindi accusato quello che chiama il “partito giudiziario” di essere la “task force” dell’opposizione e dei gruppi economici “per eliminare gli avversari politici” La vicepresidenta in carica ha ribadito che ciò che considera una "proscrizione" nei suoi confronti non è verso una persona ma verso il "peronismo". Nella sua lettera, l'ex presidente ha affermato che non sarà "una mascotte del potere per nessuna candidatura" e ha sottolineato l'importanza di "dare priorità al progetto collettivo rispetto al posizionamento personale".
Allo stesso tempo, ha ritenuto "più che mai essenziale" "costruire un programma di governo che faccia innamorare di nuovo gli argentini e li convinca che un Paese migliore non è solo possibile ma anche auspicabile". L'annuncio della vicepresidente è stato fatto dopo le 18.30, pochi minuti dopo la fine di un congresso del Partito Giustizialista (PJ) nel micro-stadio Ferro Carril Oeste, in cui si erano registrati forti consensi per la sua candidatura.