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Coronavirus: in Argentina al via vaccinazioni degli ultrasettantenni. È stato individuato un caso locale della variante britannica

È deceduto a 90 anni l'ex presidente Carlos Menem che governò l'Argentina dal 1989 al 1999

Scandalo in Perú: funzionari si sono vaccinati contro il Covid-19 prima della popolazione

Il governo argentino cerca un accordo con imprenditori e centrali sindacali per ridurre l'inflazione

Dopo l'omicidio brutale di una ragazza, compiuto dal suo ex fidanzato poliziotto, cresce il reclamo per leggi più dure contro i femminicidi

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Dopo l'arrivo di quasi un milione di dosi, nei prossimi giorni inizia in Argentina la vaccinazione degli ultrasettantenni.
Il fine settimana è arrivato un nuovo volo da Mosca con 400.000 vaccini Sputnik V.
Mercoledì è arrivato un carico di quasi 600.000 dosi di COVI-SHIELD, prodotto da AstraZeneca e dall'università di Oxford in collaborazione con il laboratorio indiano Serum Institute.
Dopo una prima fase in cui sono stati vaccinati i lavoratori del settore sanitario, la campagna ora prosegue per coloro che si sono iscritti in un registro, dato che la vaccinazione è volontaria.
D'altra parte, il governo ha confermato due casi della variante britannica del coronavirus, uno di essi dovuto al contagio locale.
Questa settimana si ritorna a scuola in parecchie circoscrizioni dell'Argentina, dopo un 2020 praticamente senza lezioni presenziali. Il rientro si svolgerà in modo graduale, meno ore e meno giorni, con meno studenti in aula oltre all'uso obbligatorio delle mascherine, la misurazione della temperatura e le finestre e porte sempre aperte.
Negli ultimi giorni, in Argentina i morti a causa del coronavirus hanno superato quota 50.000 . Finora sono stati confermati due milioni di casi, dei quali 150.000 sono attivi. Secondo i dati ufficiali, l'occupazione dei posti letto di terapia intensiva si mantiene al di sotto del 60 per cento.

È morto a 90 anni l'ex presidente Carlos Menem che governò l'Argentina dal 1989 al 1999. Era stato ricoverato in una clinica di Buenos Aires a causa di un'infezione urinaria. La salma è stata vegliata nel palazzo presidenziale e in Parlamento prima di essere seppellita nel cimitero islamico di La Tablada, nella periferia della capitale argentina.
Il presidente Alberto Fernández, la vicepresidente Cristina Fernández, gli ex presidenti Mauricio Macri ed Eduardo Duhalde e parecchi dirigenti politici hanno espresso le loro condoglianze.
Carlos Saúl Menem era nato nel 1931 nella provincia di La Rioja, a ovest dell'Argentina ed era figlio di immigrati siriani.
Da giovane, si convertì al cattolicesimo però mantenne legami con la cultura e la terra della sua famiglia di fede musulmana.
Iniziò la sua carriera politica negli anni '50 dopo il colpo di Stato che rovesciò l'ammirato Juan Domingo Perón.
Nel 1973 fu eletto governatore di La Rioja, però fu spodestato dalla dittatura del 1976 che lo costrinse al carcere durante due anni.
Dopo il ritorno della democrazia, vinse ancora le elezioni a La Rioja e successivamente le primarie interne al partito per diventare candidato presidenziale del peronismo nel 1989.
Nella campagna Menem portò avanti slogan che promuovevano un ritorno alle politiche di Perón, come ad esempio gli aumenti salariali e la protezione dell'industria locale.
Vinse le elezioni con oltre il 47 per cento ed arrivò al potere nel quadro di una profonda crisi economica e sociale i cui sintomi erano un'inflazione del 5000 per cento mensile e i saccheggi di negozi.
Malgrado le sue promesse elettorali, Menem fece una svolta quando arrivò al governo ed abbracciò il Washington Consensus. Quei lineamenti comprendono la riduzione dello Stato, l'eliminazione delle barriere commerciali e l'attrazione degli investimenti stranieri.
Il governo di Menem privatizzò i servizi pubblici, le ferrovie e la compagnia aerea di bandiera, sciolse gli enti che regolavano l'esportazione di granaglie e di carne.
Inoltre, promosse un'alleanza incondizionale con gli Stati Uniti ed inviò navi militari alla prima guerra del Golfo, nel 1991.
Ristabilì i rapporti diplomatici con il Regno Unito, interrotti dopo la guerra delle Malvinas, reclamo che il suo governo interruppe temporaneamente.
Inoltre, graziò i comandanti delle forze armate, condannati nel 1985 per violazioni dei diritti umani durante la dittatura.
La politica economica più ricordata del governo menemista fu la "convertibilità", il valore di un peso argentino corrispondeva a quello di 1 dollaro statunitense.
Il legame del peso con il dollaro al cambio di uno ad uno riuscì a azzerare praticamente l'inflazione ed a ridurre i costi delle importazioni e dei viaggi all'estero. Però l'altra faccia della medaglia la costituirono la disoccupazione massiccia a causa della chiusura delle fabbriche che non potevano concorrere con i prodotti stranieri ed il licenziamento dei pubblici impiegati.
Menem fu rieletto nel 1995 con un ampio margine, ricompensato da una cittadinanza che apprezzava la stabilità arrecata dalla parità cambiaria.
Però alla fine del suo secondo mandato nel 1999, l'Argentina trascinava una recessione di lunga data e la povertà e la disuguaglianza sociale avevano raggiunto limiti senza precedenti.
Si attribuisce alle sue politiche, l'esplosione economica e sociale del 2001, sfociata in una svalutazione enorme che segnò la fine della convertibilità.
Nel 2003 si ricandidò alla presidenza però desistette dal competere nel ballottaggio contro Néstor Kirchner. I sondaggi prevedevano una sua inequivocabile sconfitta.
Menem fu d'allora attivo in politica, sempre legato a La Rioja, provincia che rappresentava nel Senato.
Dopo il suo decesso, la DAIA, entità che raggruppa la comunità ebraica argentina, rese ancora responsabile l'ex mandatario di favoreggiamento nell'attentato all'Amia, la mutua ebraica argentina, perpetrato nel 1994 che lasciò 85 morti. In un comunicato l'organizzazione ha affermato: "Muore in libertà, non ha mai pagato per la sua impunità".
Il comune di Río Tercero ha annunciato sui social network di non aderire al lutto nazionale di tre giorni decretato dal governo in omaggio all'ex capo di Stato.
Nel 1995, in quella città della provincia di Córdoba, un'esplosione distrusse una fabbrica militare che produceva munizioni . Morirono 7 persone , 300 rimasero ferite e vi furono ingenti danni materiali.
Secondo un'indagine, l'esplosione fu intenzionale e perpetrata dal governo di Menem per occultare la vendita illegale di armi alla Croazia e Ecuador.
Al funerale hanno partecipato la prima moglie di Menem, Zulema Yoma e sua figlia Zulema Menem.

In Perú si è suscitato uno scandalo politico dopo la scoperta che parecchi funzionari si sono vaccinati in maniera nascosta contro il coronavirus. Fra di loro, l'ex presidente Martín Vizcarra destituito dal Parlamento a novembre dello scorso anno per corruzione.
Vizcarra ed altri membri del suo governo hanno ricevuto il vaccino del laboratorio cinese Sinopharm. L'ex mandatario ha affermato che la vaccinazione non è stata annunciata per mantenere la confidenzialità del processo delle prove del vaccino.
La notizia ha suscitato indignazione in uno dei paesi più colpiti dalla pandemia di coronavirus, con oltre 40.000 morti.
Per la polemica, si sono ormai dimessi, fra altri funzionari, la ministra della Salute e quella degli Affari Esteri.
Il Cile è il leader regionale in materia di vaccinazione, con oltre un milione e mezzo di persone vaccinate in meno di un mese.
Secondo il sito Our World in Data, dall'inizio della campagna avvenuto il 3 febbraio, il 7 per cento dei 19 milioni di cileni ha già ricevuto una dose di Pfizer o Sinopharm.
Negli ultimi giorni sono arrivati i primi carichi di vaccini in Colombia e Venezuela: 50.000 dosi di Pfizer e 100.000 di Sputnik V rispettivamente.
In Brasile, per la prima volta in un secolo non si è celebrato il mondialmente famoso carnevale a causa della pandemia.
Senza sfilate delle scuole di samba nel sambodromo, soltanto alcuni ballerini con costumi, i "bate-bolas", sono sfilati lungo le strade vuote mentre i "carioca" festeggiavano a casa .

Il governo argentino cerca un accordo con gli imprenditori e le centrali sindacali per contenere l'inflazione che nel 2020 ha superato il 36 per cento.
Secondo le affermazioni del Ministro dell'Economia Martín Guzmán, il traguardo è che l'inflazione non arrivi al 30 per cento e che gli stipendi superino quella percentuale di 5 o 6 punti percentuali.
Uno degli imprenditori che ha partecipato alla riunione tenutasi questa settimana con il capo di gabinetto, Santiago Cafiero e con il Ministro Guzmán, ha informato la stampa che vi è consenso per quanto riguarda la revisione della catena di produzione per trovare le cause degli aumenti nei prezzi.
Un altro imprenditore ha affermato di sperare che il dialogo con il governo porti alla correzione di ciò che ha chiamato "imposte distorsive".
D'altra parte, il presidente Alberto Fernández ha assicurato ai rappresentanti delle associazioni rurali che non aumenterà i dazi sull'esportazione di granaglie. Il mandatario ha affrontato in questo modo le voci su un aumento delle aliquote che pagano la soia, il grano e il mais, per contenere il prezzo degli alimenti a livello locale.
D'altra parte, il partito filogovernativo ha presentato un progetto in Parlamento per incrementare la soglia dell'imposta sul reddito e perché essa venga pagata soltanto dal 10 per cento dei contribuenti invece dell'attuale 25 per cento.

Un altro femminicidio brutale ha commosso ancora l'Argentina ed ha fatto sì che crescano i reclami per leggi più dure contro la violenza di genere.
Ursula Bahillo, 19enne, è stata trovata morta con 30 coltellate in una zona rurale di Rojas, il paese della provincia di Buenos Aires dove viveva.
Per il delitto è stato arrestato il principale sospettato: il suo ex fidanzato Matías Martínez, 25enne, un agente della polizia provinciale in congedo per malattia mentale.
L'omicidio ha provocato indignazione dato che l'uomo era stato denunciato per violenza di genere in ripetute occasioni.
La stessa Ursula aveva informato della situazione alle autorità ed aveva inviato messaggi alle amiche in cui manifestava di aver paura per la sua sicurezza.
A Rojas, i vicini hanno marciato fino al commissariato per reclamare giustizia ed alcuni manifestanti hanno dato fuoco ad una volante della polizia.
Vi sono state marce a Buenos Aires e a La Plata per reclamare uno Stato più attivo nella lotta contro la violenza di genere.
Secondo l'Ong Lucía Pérez, soltanto dall'inizio del 2021 si sono commessi 37 femminicidi, quasi uno al giorno.
Occorre ricordare che nel 2015 è emerso il movimento Non una di meno nel paese, contro i femminicidi e la violenza maschilista.
Però, nonostante alcuni progressi in materia di sensibilizzazione sociale a partire da quel momento, non smettono di morire donne per mano dei loro compagni o ex compagni.
Organizzazioni femministe hanno denunciato che la situazione si è perfino aggravata nel 2020, quando molte vittime sono state costrette ad essere confinate a causa della pandemia insieme ai loro aggressori.