RAE ARGENTINA AL MONDO

Primo Dibattito presidenziale in Argentina

Si è tenuto ieri sera a Santiago del Estero il primo dei due confronti tra i candidati alla presidenza dell'Argentina, in vista delle elezioni del 22 ottobre. All'appuntamento, che è stato trasmesso da tutti i canali radio e tv dello Stato, si sono presentati i vincitori delle cinque primarie obbligatorie tenute all'interno di altrettante coalizioni. Al ballottaggio potrebbe passare il candidato della Libertad Avanza, Javier Milei, l'attuale ministro dell'Economia, Sergio Massa, candidato del peronismo di centrosinistra o, con meno probabilità, l'ex ministra della Sicurezza, la conservatrice Patricia Bullrich. A loro, con una base elettorale potenzialmente molto inferiore, va aggiunto il governatore della provincia di Cordoba, l'esperto Juan Schiaretti, o la deputata di sinistra Myriam Bregman.

L'Ultraliberista Javier Milei, l'uomo della motosega che vuole farla finita con la "casta politica corrotta", ha affermato di essere "l'unico in grado di sterminare l'inflazione". Milei ha proposto in questo senso "una profonda riforma dello Stato, un taglio drastico della spesa, la riduzione del livello impositivo, privatizzazioni e la chiusura della Banca centrale". Il fondatore de La libertà avanza (Lla) ha rilanciato le accuse contro la "maledetta casta", responsabile di un "modello" che muove da una premessa "nefasta" secondo cui , "dove c'è una necessità nasce un diritto". Il problema è che le necessità sono infinite ma le risorse per pagare i diritti sono finiti". Il tutto crea uno squilibrio che si risolve attraverso il deficit fiscale. Milei ha ribadito la sua posizione negazionista del genocidio in Argentina, e ha difeso il massacro che ha avuto luiga tra il 1976 e il 1983.

L'alfiere del peronismo e attuale ministro dell'Economia, Sergio Massa, ha proposto da parte sua "un programma di sviluppo" che fa leva su asset in forte crescita come energia e litio mantenendo l'equilibrio fiscale e riducendo progressivamente i principali fattori inflazionari. Massa ha da parte sua censurato l'idea di abolire il peso in favore del dollaro statunitense, strada sin qui perseguita solo da Zimbabwe, Ecuador ed El Salvador. "Mettere la bandiera di un altro Paese nelle Malvinas o sulla Banca Centrale come vuole questo signore, significa semplicemente dimenticare il sangue dei nostri caduti e la sovranità per lo sviluppo delle nostre imprese".

Per il ministro, l'Argentina "deve entrare in un processo di sviluppo. Gasdotti, vendita di energia al mondo, esportazione di valore aggiunto sono la strada per accumulare riserve e rafforzare la nostra moneta", ha detto. Immancabile il riferimento al maxi debito contratto con il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), un prestito di 45 miliardi di dollari frutto di un negoziato "criminale" dell'ex presidente, Mauricio Macri, ha ricordato Massa attaccando la conservatrice Patricia Bullrich che di quel governo era ministro della Sicurezza. Il candidato del peronismo di centrosinistra ha quindi parlato della necessità di "convocare un governo di unità", varare una moneta digitale nazionale e sviluppare in senso ancora più progressivo il sistema tributario, continuando sul percorso appena intrapreso di esonero dell'Iva.

La lotta contro l'inflazione è priorità anche per la conservatrice Patricia Bullrich, che ha sottolineato di avere uno staff economico adeguato a questo scopo e una forte struttura politica per portare avanti il suo programma. Bullrich, che i sondaggi descrivono in ritardo di consensi rispetto a Massa e Milei, ha caricato la mano sulla crescita fuori misura dell'inflazione, "un disastro che con me finirà. Toglierò di mezzo l'inflazione senza scorciatoie, senza bugie e senza favolette". A fronte delle ricette "consumate" della sinistra e delle proposte "populiste" di Milei, l'ex ministra rivendica "l'onestà è la coerenza" della squadra economica su cui farà affidamento, guidata da Carlos Melconian, già presidente della Banca centrale argentina. Il governo ci lascia un Paese "disastrato, caotico" da risollevare con il "coraggio" e "potere politico" proprio. Al dibattito hanno anche partecipato il governatore della provincia di Cordoba, l'esperto Juan Schiaretti, e la deputata di sinistra Myriam Bregman. La candidata della sinistra ha attribuito la colpa della crisi attuale ai governi assoggettati al Fondo monetario internazionale, mentre l'alfiere del"cordobesismo" Juan Schiaretti, ha manifestato principalmente la necessità di tornare a politiche di equilibrio fiscale.